L’Espresso

  • Il delitto del Circeo e quella verità che abbiamo voluto dimenticare

    26 ottobre 2021

    La prima volta che ho sentito parlare del massacro del Circeo avevo 10 anni. Angelo Izzo era stato messo in semilibertà e non appena uscito di prigione aveva ucciso a Ferrazzano Maria Carmela e Valentina Maiorano, madre e figlia. Non so cosa mi rimase impresso all’epoca: se la vicenda in sé, lo sguardo luciferino di Izzo o la fotografia di Donatella Colasanti che usciva insanguinata dal bagagliaio della Fiat 127, rimandata in onda da qualche telegiornale o talk show pomeridiano.

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  • Incel, chi sono i terroristi misogini e come si radicalizzano

    22 settembre 2021

    Il 12 agosto il ventiduenne Jake Davison ha sparato per strada uccidendo cinque persone a Plymouth, nel sud dell’Inghilterra. Davison, prima di rivolgere l’arma contro se stesso e suicidarsi, ha colpito a morte la madre Maxine, due passanti e un papà con la sua bambina di soli tre anni. La strage ha scosso il Paese non solo per la sua efferatezza, ma anche per il profilo di Jake Davison, descritto come un ragazzo instabile e incline alla rabbia, già autore di un incidente che gli era costato il ritiro della licenza per il possesso di armi da fuoco.

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  • L’identità di genere non è “ideologia gender”: l’Italia la riconosce già da anni. Ed è il paese più transfobico dell’Unione

    9 giugno 2021

    Ad aprile in Iowa è stata proposta una legge che obbliga le scuole ad avere un’autorizzazione scritta da parte dei genitori nel caso in cui si voglia discutere in classe dell’identità di genere. Oltre all’assenso dei genitori, ogni curriculum scolastico che tratterà l’argomento dovrà informare gli studenti dei «potenziali pericoli e esiti negativi quando si interviene socialmente e medicalmente sul genere», inclusa la possibilità di pentirsi della transizione.

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  • Aborto, il boicottaggio della destra continua. Con l’aiuto di Pro Vita

    9 maggio 2021

    Mentre nei giorni del primo lockdown Francia e Regno Unito sperimentavano l’aborto in telemedicina per evitare contatti tra medici e pazienti che avrebbero potuto favorire i contagi, in Italia il servizio di interruzione di gravidanza si paralizzava nel caos degli ospedali. A risentirne di più era, paradossalmente, l’accesso all’aborto farmacologico che in teoria dovrebbe essere l’“aborto facile e veloce” ma che, nella pratica, finiva con l’occupare posti letti più a lungo di quanto non facesse quello chirurgico.

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